7. sesta tappa: LA BISSAGA

Per risalire in pese imbocchiamo la Bisaghe , la tortuosa strada acciottolata che fino al 1913 rappresentò l’unico accesso a Premana. si diparte dalla testata del nuovo ponte sul Varrone: sulla sponda opposta del torrente, si intravvede l'antico ponte in pietra lungo il tracciato verso Casargo e la Valsassina. 

Per l’attraversamento del Varrone, all’epoca degli interventi asburgici sulla via “del ferro” fu realizzato il cosiddetto “Ponte regio” (1711) e ancora oggi - passando sotto il nuovo viadotto (1974) o risalendo di qualche tratto la “Bissaga” - sono chiaramente visibili tre ponti che si sovrappongono sopra la stretta e profonda gola detta Ciudrino.

Con la realizzazione della carrozzabile da Taceno e del secondo ponte (1883), i carri poterono arrivare in alta valle: da qui i cavallanti – o le donne con le gerle - portavano i carichi a Premana/Pagnona. Si ricordano, ad esempio, gli Ambrosioni, fin dal 1900. 

Al ponte di Premana si trovavano osterie e ricoveri per carri e cavalli che, con l’avvento dei mezzi motorizzati, diventarono autorimesse
(stellina arancione in mappa)

Furono proprio i premanesi Ambrosioni a introdurre, nel 1907, il primo autocarro in Valsassina; venne messa in funzione anche una teleferica ad acqua che - con un sistema di pesi e contrappesi - permetteva di issare le merci fino in centro paese (era disponibile una fonte dalla portata abbondante in località Tane, dove oggi ha sede la scuola dell'infanzia ed è ancora presente una fontana dal flusso copioso).

Negli anni 1912/13, furono ultimate le strade carrozzabili da Bellano (stazione ferroviaria) a Taceno e dal ponte fino a Premana: la Bisaghe perse la sua rilevanza come via di comunicazione, ma non fu dimenticata, rimanendo nella memoria e nel cuore dei premanesi e ancora privilegiata per gli spostamenti a piedi.

Finalmente, nel 1922, la società Negri-Cesi introdusse la prima corsa pubblica fra Bellano e Premana: un piccolo grande evento quotidiano per tutta la popolazione.