ALTRE VIE: ALLE FALDE DEL MONTE LEGNONE

PREMANA - GORLE - a) CASEL - PREMANA
                                       b) ZÜCH - GIANEL e ritorno

tempi   e   dislivelli                                                          

 Premana - Casel                           40 min.            170 m
Premana - Gianel                          45 min.            190 m


L'itinerario si snoda dall'imbocco di via Monte Legnone, dove notiamo subito la piccola cappelletta di S. Bernardino, già documentata nel primo '700. Edicole e cappelline come questa, si vedrà, sono disseminate lungo tutti i sentieri del territorio premanese: alcune sono alquanto antiche e ne è testimonianza la presenza in epoche vicino al 1000. 

Il primo nucleo di rustici che incontriamo, appena fuori dall’abitato, alla nostra destra, è PIRLE. Il “lööch”, che si trova citato in carte secentesche, fu forse il primo costruito dai premanesi – sempre alla ricerca di nuove terre – ad ovest del paese. Poco oltre incontriamo un secondo nucleo, molto più grosso: GORLE (1000 m) ancora ben conservato ed in parte utilizzato. Sembra che il nome derivi dal latino gurgula (=sorgente): la sorgente che sgorga qui, infatti, rendeva possibile anche la coltivazione della canapa. Tutt'attorno al paese, numerosi terrazzamenti testimoniano la presenza - nell'antichità - di campi: canapa, ma anche orzo, grano saraceno, miglio.

(a) 

In mezzo al nucleo di Gorle parte il sentiero che sale verso OL CASEL (1067 – 1100 m), un “lööch” alquanto caratteristico e tutt’ora ben conservato e curato. Al “Casel de sot” notiamo tra l’altro un bel pozzo in pietre a secco e sopratutto la facciata affrescata di un antico rustico (si distinguono una meridiana, una croce e altri segni di difficile interpretazione). 

Un sentiero sale ora ad incontrare la mulattiera che porta all’alpeggio di Piancalade: all’incrocio troviamo un altro gruppo di rustici “Ol casel de sore”. Aggrappato sotto la roccia, con una bella, grande cisterna dalla quale partiva un acquedotto, funzionante fino ad una ventina di anni fa, che serviva ad approvvigionare il paese. In questi paraggi alla “PIÖDE DAL CROOS” (=Sasso delle Croci, salendo verso Piancalade, poco distante dal sentiero) sono avvenuti i primi ritrovamenti di incisioni rupestri su territorio premanese. 

Dalla cisterna, seguendo la stretta mulattiera che scende, si può tornare in paese.

(b) 

Se dal centro di Gorle proseguiamo lungo la bella e comoda mulattiera, raggiungiamo in breve una cappella in posizione panoramica: lo sguardo si stende sull’abitato di Pagnona, sulla Bocchetta di Piazzo e la Valvarrone. Anche questo “giargiöl” è molto antico e le poche tracce dipinte che appaiono sotto le scrostature dell’intonaco rivelano che un tempo doveva essere interamente affrescato. 

Si scende ora verso la valle che segna il confine del comune di Premana: in territorio di Pagnona i premanesi possiedono ancora due lööch, “ZÜCH” e “GIANEL DE SOT”, a testimonianza di una sorta di invasione pacifica dei premanesi, un tempo sempre alla ricerca di nuovi terreni da sfruttare. Züch (1025 m), posto appunto su di uno zucco, è un piccolo agglomerato piuttosto recente: da qui mulattiera si arrampica verso Gianel (1120 m), trasformandosi presto in un sentiero che penetra nel bosco.
A Gianel i numerosi muretti a secco, che trattengono il terreno evitando gli smottamenti, rivelano la difficoltà di lavorare questi ripidi prati e la dura fatica che ciò un tempo richiedeva. Il nucleo, piuttosto grosso ed ancora ben conservato, si è sviluppato in tempi relativamente recenti (dall’Ottocento fino al secondo dopoguerra); vi si trovano anche diverse cisterne e ben due cascine per il deposito del latte. 

Il ritorno in paese avviene ripercorrendo la stessa strada.

👇

Proseguendo è possibile raggiungere il bellissimo alpeggio di DELEGUAGGIO(1700 m, il più alto di tutti gli alpeggi premanesi), aggrappato alle falde del MONTE LEGNONE (che con i suoi 2610 m è la maggiore vetta delle Orobie occidentali). Deleguaggio e l’aspra natura che lo circonda, così come i due laghetti più in alto, meritano indubbiamente la fatica di una camminata, tenendo però conto del fatto che il sentiero è lungo e molto ripido e che a Deleguaggio non c’è possibilità di pernottamento.