ALTRE VIE: LA “VALLE DEL FERRO” ed IL PIZ D’ALBEN

PREMANA – BRÜÜCH – GEBIO – PONT di BONOM 

-a) LAVINOL – PORSCIIL – ZÜCH – DALBEN e ritorno
-b) CASNEE – PREMANA

Tempi     e     dislivelli
Premana – Gebio – Pont di Bonom 45 min. 200 m
Pont di Bonom – Lavinol – Porsciil
(e oltre...) 40 min. 230 m
Pont di Bonom – Casnee – Premana 30 min. 230 m

 



Il percorso ha inizio verso la fine di via Risorgimento, in località Brüüch, dove parte la mulattiera che scende ripida verso il Varrone. 
Si tratta di una delle mulattiere meglio conservate e più battute del territorio premanese, che si snoda nel bosco (prevalentemente di latifoglie, tra cui querce, faggi, betulle, castagni): in questa zona, troppo scoscesa per poter essere lavorata, incontriamo pochi e piccoli rustici; finché non usciamo dal bosco e già vediamo sotto di noi le case del GEBIO (875 m), un “lööch” già sfruttato a campi e pascoli nel ‘600.
Giunti al nucleo principale, tra prati ancora ben curati, prendiamo a destra e seguiamo la strada che scende dolcemente lungo il torrente, proveniente dalla ridente conca dell’ALPE VARRONE (1700 m).

Oltrepassiamo il ponte (realizzato in concomitanza con la cosiddetta "Linea Cadorna" all'approssimarsi della Grande Guerra)
e ci troviamo in località GIABI: un angolo veramente delizioso, con pochi rustici adagiati su un prato quasi pianeggiante e ben curato, in riva al torrente.

Proprio lungo questa strada, proveniente appunto dall’alta valle dove un tempo venivano sfruttate le ricche miniere di ferro, ha avuto inizio la storia dell’artigianato premanese: lungo il Varrone sorsero forni fusori, mulini che azionavano i magli e sembra che il primo coltellinaio di Premana sia stato un certo Fazzini Antonio, che proprio al “Gebio” aveva impiantato la prima mola. 

Continuiamo dunque lungo questo storico percorso finché raggiungiamo il PONT DI BONOM (775 m circa), un bel ponte in pietra che deve probabilmente il suo nome curioso al soprannome di una famiglia (una delle tante che qui, un tempo, possedevano un mulino).

Per gli appassionati di storia può essere interessante una breve deviazione. Oltre il ponte, sulla destra, si stacca un minuscolo sentiero che risale brevemente il torrente e conduce a un vero e proprio “insediamento industriale” settecentesco: vi si riconoscono i grandi carbonili e le antiche fucine Bellati, ormai in rovina (“la Fim”).

(a)

Tornati al di qua del ponte, imboccando il viottolo che prosegue lungo la stessa sponda del torrente, dopo pochi passi raggiungiamo il “lööch” di LAVINOL (770 m), un grosso agglomerato, molto antico, da cui si dirama il sentiero che conduce a Porsciil (sulla sinistra) e quello per Ronco (sulla destra – vedi ITINERARIO "La Bisaghe e Ronco").

Saliamo dunque a PORSCIIL (1000 m circa), insediamento di cui è documentata l’esistenza fin dal 1300 (!) e che secondo alcuni fu addirittura abitato da una comunità distinta da quella Premanese (il suo nome, nonostante l’apparenza, non ha nulla a che vedere con i maiali; si tratta invece di un toponimo molto antico, forse di origine celtica).

Dalla vista radura di Porsciil, seguendo il viottolo che sale all’alpe Chiarino, possiamo continuare la nostra passeggiata fino a ZÜCH (980-1080 m) e poi a DALBEN (1150 m), bel “lööch” che prende il nome dalla montagna stessa (il Piz D’Alben, il "luogo dell'alba" per chi dorme a Premana). 
Vale forse la pena, a questo punto, salire fino a CHIARINO (1560 m circa) proseguendo per la ripida mulattiera: una fatica indubbiamente premiata dal vastissimo panorama che si gode dal piccolo alpeggio. 
Una tappa intermedia interessante, per chi fosse in cerca di scorci affascinanti e buona cucina, è costituita dal Rifugio Ariaal, valido appoggio anche solo per una merenda gustosa.

(b)


Dopo una rinfrescante sosta sul fiume, una volta varcato il torrente, ci prepariamo a salire lungo la mulattiera che si inerpica proprio di fronte al ponte, penetrando nel bosco. Il primo tratto di sentiero è fresco ed ombreggiato; poi si sbocca nei bei prati di CASNEE (883 m), in posizione esposta al sole ma riparata, dove il clima particolarmente mite un tempo permetteva la coltivazione di campi ed alberi da frutto.



Proseguendo rientriamo in paese (la mulattiera si congiunge con Via Risorgimento).